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Trovati 270 documenti.

Tocca l'acqua, tocca il vento
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Materiale linguistico moderno

Oz, Amos

Tocca l'acqua, tocca il vento / Amos Oz ; traduzione di Elena Loewenthal

Milano : Feltrinelli, 2017

Narratori

Abstract: Nel 1939, mentre i tedeschi avanzano in Polonia, Elisha Pomerantz, piccolo orologiaio ebreo con la passione della matematica e della musica, scappa nella foresta, lasciandosi dietro la bella e intelligente moglie Stefa. Stefa non si rende conto del pericolo, ma quando la situazione precipita, si chiude in casa, poi viene travolta anche lei dalla tempesta della guerra. Elisha, dopo aver errato per i boschi europei, arriva prima in Grecia e poi in Israele, dove trova rifugio in un piccolo kibbutz, e silenziosamente si rimette a riparare gli orologi, a cercare la musica nella matematica e la matematica nella musica. Stefa, invece, deportata in Unione Sovietica, è costretta a diventare una spia staliniana. E sognano di rivedersi. Tocca l'acqua, tocca il vento è un romanzo insolito per Amos Oz. Venato di realismo magico, ricco di simboli e di speculazioni filosofiche, a tratti misterioso, con momenti di grande dolcezza, racconta la fuga degli ebrei dallo sterminio europeo.

Il nascondiglio
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Materiale linguistico moderno

Boltanski, Christophe

Il nascondiglio / Christophe Boltanski ; traduzione di Marina Di Leo

Palermo : Sellerio, 2017

Il contesto ; 75

Abstract: La storia dei Boltanski è quella di una stravagante famiglia intellettuale che ha vissuto per anni in uno spazio circoscritto, un appartamento in rue de Grenelle, a Parigi, e qui ha costruito tutto il proprio mondo. Il racconto della loro vicenda segue la struttura dell'abitazione e attraversa in maniera progressiva ogni stanza, collocandovi via via gli eclettici personaggi. E un cammino che inizia nel cortile dov'è parcheggiata la Fiat Cinquecento e prosegue verso la cucina, l'ufficio, il bagno e le camere da letto, fino al luogo clou, «l'entre deux», il nascondiglio letteralmente incastrato tra le mura dove il nonno Etienne, ebreo, ha vissuto nascosto per quasi due anni per sfuggire alla deportazione. Il padre di Etienne, il bisnonno, era emigrato in Francia nel 1895 da Odessa, dopo aver abbandonato il sogno di diventare cantante lirico. A Parigi trova lavoro come operaio alla Citroën, e durante la Prima guerra mondiale conosce la futura moglie, la bisnonna Niania, infermiera. Etienne sarà il loro unico figlio, ed è lui, il medico malinconico, la figura centrale del romanzo, assieme alla moglie Myriam. La donna viene dalla Bretagna dove è stata cresciuta dalla matrigna, ed è claudicante a causa della poliomielite avuta da bambina, ma che rinnega con tutti. Sono la sua forza impetuosa e il carattere autoritario a mantenere saldo intorno a lei l'intero clan. Per raccontare il vertiginoso collage identitario da cui proviene, un corpo unico dalle membra molteplici, Christophe Boltanski ha interrogato i parenti, grattato nei ricordi d'infanzia, indagato nelle tracce lasciate dagli antenati, redatto uno scrupoloso inventario dell'appartamento. Con grande ironia ne scaturisce l'emozione di una libertà reinventata ogni giorno, un anticonformismo esasperato, nevrotico e creativo, il paradosso di uno spazio chiuso e limitato che contiene invece tutto e tutti: «Noi che fluttuavamo senza appigli, senza radici, noi che per le nostre origini bizzarre, per le nostre abitudini particolari, per il nostro rifiuto o la nostra incapacità di far parte di un qualsiasi gruppo etichettabile, pensavamo di essere diversi dagli altri, al punto da vivere ripiegati su noi stessi, in fin dei conti assomigliavamo a tutto il resto del mondo».

La prova
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Materiale linguistico moderno

Belpoliti, Marco

La prova : [un viaggio nell'Est Europa sulle tracce di Primo Levi] / Marco Belpoliti

Milano : Guanda, 2017

Piccola biblioteca Guanda

Abstract: Nel gennaio del 1945 Primo Levi fu liberato da Auschwitz e da lì intraprese il lungo viaggio di ritorno a Torino attraverso l'Europa occupata dai russi e dagli americani. Vent'anni dopo raccontò quest'esperienza nella Tregua. Tra l'ottobre del 2004 e l'estate del 2005, Marco Belpoliti e il regista Davide Ferrario si sono messi sulle tracce dello scrittore per trarne un film, La strada di Levi. In un percorso a tappe che li ha portati dalla Polonia all'Ucraina, dalla Bielorussia alla Moldavia, dalla Germania all'Austria, hanno visitato i luoghi in cui era passato Levi, documentando quello che vedevano e ascoltando le storie che quei posti e le persone che li abitavano avevano da dire loro. Da questa esperienza è nato anche il volume di Belpoliti La prova: un taccuino di viaggio, un racconto fatto di parole, fotografie e disegni nei luoghi della Tregua per capire l'Europa che sarebbe venuta. Pubblicato con una nuova postfazione a distanza di dieci anni dalla prima uscita, il libro si muove agile tra storia e memoria, tra passato e presente, tra crolli e apocalissi presenti e future, e costituisce anche un modo per entrare nell'opera di Primo Levi attraverso un corpo a corpo con le sue parole, le sue idee, i suoi pensieri.

Il museo delle penultime cose
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Materiale linguistico moderno

Boni, Massimiliano <1971- > - Boni, Massimiliano

Il museo delle penultime cose / Massimiliano Boni

Roma : 66thand2nd, 2017 (, stampa 2016)

Bazar ; 25

Abstract: In un futuro non troppo lontano, tutti i sopravvissuti alle deportazioni nazifasciste sono ormai scomparsi e l'Italia è scossa da un rigurgito antisemita. In un clima ostile, Pacifico Lattes, giovane studioso del museo della Shoah di Roma, prepara un'importante mostra sugli ultimi superstiti ai campi di concentramento. Il suo minuzioso lavoro di archiviazione e conservazione però, svolto per anni dietro a una scrivania, sembra improvvisamente crollare di fronte alla notizia della possibile esistenza di un sopravvissuto ancora in vita: tra le mura di una casa di riposo di Tor Sapienza, infatti, ce Attilio Amati, novantottenne aspro e taciturno custode di un segreto all'apparenza inconcepibile. Dall'incontro tra Attilio e Pacifico, dapprima scettico nei confronti di un vecchio il cui nome non compare sulle liste dei deportati, inizia una ricerca difficile e ostinata, un confronto serrato che porterà entrambi a riconoscersi nella dolorosa esperienza dell'altro. Un gioco inestricabile di scambi e silenzi che nasconde una drammatica «scelta di Sophie», un terribile segreto legato alla travagliata esperienza del lager.

MetaMaus
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Materiale linguistico moderno

Spiegelman, Art

MetaMaus : uno sguardo a un classico dei nostri tempi / Art Spiegelman ; traduzione di Cristiana Mennella

Torino : Einaudi, 2016

Einaudi stile libero. Extra

Abstract: Nelle pagine di MetaMaus, Art Spiegelman ritorna su Maus, l'opera con cui ha vinto il Premio Pulitzer, un classico che ha modificato la nostra percezione della letteratura, dei fumetti e dell'Olocausto fin da quando fu pubblicato più di venticinque anni fa. L'autore approfondisce qui gli interrogativi spesso evocati da Maus - Perché l'Olocausto? Perché i topi? Perché i fumetti? - e ci regala una nuova opera sul processo creativo. A MetaMaus è allegato un DVD che contiene una copia digitalizzata di Maus (Maus I e Maus II) attraverso cui è possibile accedere a documenti storici, a una miriade di schizzi e taccuini personali di Spiegelman e a un ricchissimo archivio di audiointerviste con suo padre, sopravvissuto ai campi di sterminio.

Io non mi chiamo Miriam
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Materiale linguistico moderno

Axelsson, Majgull

Io non mi chiamo Miriam / Majgull Axelsson ; traduzione di Laura Cangemi ; postfazione di Björn Larsson

Milano : Iperborea, 2016

Iperborea ; 267

Abstract: Io non mi chiamo Miriam, dice di colpo un'elegante signora svedese il giorno del suo ottantacinquesimo compleanno, di fronte al bracciale con il nome inciso che le regala la famiglia. Quella che le sfugge è una verità tenuta nascosta per settant'anni, ma che ora sente il bisogno e il dovere di confessare alla sua giovane nipote: la storia di una ragazzina rom di nome Malika che sopravvisse ai campi di concentramento fingendosi ebrea, infilando i vestiti di una coetanea morta durante il viaggio da Auschwitz a Ravensbrück. Così Malika diventò Miriam, e per paura di essere esclusa, abbandonata a se stessa, o per un disperato desiderio di appartenenza continuò sempre a mentire, anche quando fu accolta calorosamente nella Svezia del dopoguerra, dove i rom, malgrado tutto, erano ancora perseguitati. Dando voce e corpo a una donna non ebrea che ha vissuto sulla propria pelle l'Olocausto, Majgull Axelsson affronta con rara delicatezza e profonda empatia uno dei capitoli più dolorosi della storia d'Europa e il destino poco noto del fiero popolo rom, che osò ribellarsi con ogni mezzo alle SS di Auschwitz. Io non mi chiamo Miriam parla ai nostri giorni di crescente sospetto verso l'altro interrogandosi sull'identità - etnica, culturale, ma soprattutto personale - e riuscendo a trasmettere la paura e la forza di una persona sola al mondo, costretta nel lager come per il resto della vita a tacere, fingere e stare all'erta, a soppesare ogni sguardo senza mai potersi fidare di nessuno.

Pop shoah?
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Materiale linguistico moderno

Pop shoah? : immaginari del genocidio ebraico / a cura di Francesca R. Recchia Luciani e Claudio Vercelli

Genova : Il melangolo, 2016

Lecturae ; 73

Abstract: Come è accaduto per altri eventi storici, anche nel caso della Shoah l'industria culturale globale ha contribuito significativamente alla costruzione di molteplici immaginari collettivi, nei quali occupa ormai una posizione di assoluto rilievo, non solo per le innumerevoli opere letterarie, filmiche, teatrali che vi si ispirano, ma anche per la crescente attenzione rivolta ai musei e ai luoghi della memoria. Ciò ha prodotto due conseguenze: da un lato, lo sterminio degli ebrei è assurto a paradigma del male assoluto, dall'altro rischia di trasformarsi sempre più in merce di consumo, esposta a ricostruzioni di circostanza, ma anche a manipolazioni e negazioni. Il discorso pubblico sulla Shoah si confronta sempre più frequentemente, infatti, con una cultura pop che metabolizza ogni contenuto, riproducendolo all'infinito ma anche svuotandolo di significato. Una riflessione sugli immaginari e sul loro buon uso diventa quindi imprescindibile per cogliere il significato da affidare alle nuove generazioni in relazione alla cognizione di una catastrofe che ha segnato la storia umana e dei suoi riflessi sulla formazione di una coscienza civile. Se tutto può essere Auschwitz, infatti, il rischio è che Auschwitz si riduca a nulla.

Vita di un materasso di ottima fattura
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Materiale linguistico moderno

Krohn, Tim

Vita di un materasso di ottima fattura / Tim Krohn ; traduzione di Daniela Idra

Bellinzona : Casagrande, 2015

Alfabeti Babel

Abstract: Quando Immanuel Wassermann, un fabbricante di colori ebreo di Berlino, incontra a Locarno a metà degli anni trenta la giovane e bella siciliana Gioia, i due s'innamorano perdutamente. È un colpo di fulmine che li porta all'altare nel giro di poche ore. Prima di ripartire per il Nord, Wassermann acquista all'albergatore il materasso nuovo di fabbrica sul quale lui e Gioia hanno trascorso la prima notte di nozze, non tanto perché il materasso è di ottima fattura, ma perché la sposina vi ha lasciato un'ampia macchia di sangue che ricorda l'America... E questo l'inizio di un'avventura che vede il materasso attraversare mezza Europa e più generazioni. Giaciglio di una coppia disgraziata, rifugio e gioco per tre fratellini in guerra, promessa di incontri erotici e speranza di salvezza, il materasso è il vero protagonista di questo microromanzo che con leggerezza e ironia racconta il tormentato ventesimo secolo.

Il tesoro del signor Isakowitz
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Materiale linguistico moderno

Wattin, Danny

Il tesoro del signor Isakowitz / Danny Wattin ; traduzione di Carmen Giorgetti Cima

[Milano] : Romanzo Bompiani, 2015

Romanzo Bompiani - Narratori stranieri

Abstract: Se si possiede un tesoro, bisogna andare a ritrovarlo, sostiene Leo, sette anni. È così che inizia un viaggio che nessuno dei protagonisti potrà mai dimenticare. Leo, suo padre Danny e suo nonno, tre generazioni si ritrovano in un roadmovie avventuroso e divertente su una vecchia auto, con un atlante stradale non aggiornato, una modica provvista di pane e burro, alla ricerca del tesoro del bisnonno di Leo, Hermann Isakowitz. Secondo una leggenda di famiglia, infatti, lo stesso Hermann Isakowitz avrebbe sotterrato questo tesoro prima che la Polonia venisse invasa dai tedeschi e lui fosse ucciso dai nazisti. Così i tre Wattin, nipotino, padre e nonno, si gettano a capofitto in questo viaggio che è anche la storia della loro famiglia.

La Seconda Generazione
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Materiale linguistico moderno

Kichka, Michel

La Seconda Generazione : quello che non ho detto a mio padre / Michel Kichka ; traduzione di Giovanni Zucca

[Milano] : Rizzoli Lizard, 2014

Abstract: La notizia del suicidio di Charly, il mio fratellino minore, mi arrivò una sera per telefono. Poco prima che partissi, passò a salutarmi un amico. Mi abbracciò e mi disse: 'Un'altra vittima della Shoah'. Ero in un tale stato di shock che non prestai attenzione a quella riflessione, che mi tornò poi in mente durante il volo. Avevo già sentito parlare della sindrome della 'seconda generazione'. E io? Ero al riparo, da quella malattia?

Il sacrificio di Éva Izsák
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Materiale linguistico moderno

Piromallo, Januaria

Il sacrificio di Éva Izsák / Januaria Piromallo

Milano : Chiarelettere, 2014

Narrazioni

Abstract: Quella della giovane ebrea ungherese Èva Izsàk, fatta suicidare nell’estate del 1944 a diciannove anni e mezzo, è una storia vera. Una storia atroce, perché a decretare la sua morte è stato chi l’avrebbe dovuta proteggere: Imre Lipsitz, ventiduenne, che qualche anno dopo cambierà nome e diventerà Imre Lakatos, il famoso filosofo erede di Popper. Èva si fidava di lui e degli altri resistenti perché era come loro. Erano tutti giovani, molti di famiglia ebrea, in fuga dai nazisti, comunisti, si chiamavano “compagni” e si preparavano a costruire la nuova Ungheria.Fu il filosofo Imre Toth, nel 2.006 a Parigi, a raccontare questa storia a Januaria Piromallo e a donarle il manoscritto II monumento di parole per Èva perché lei la raccontasse a sua volta. Januaria ha raccolto fonti, cercato negli archivi. Insieme al manoscritto (da cui sono tratti i corsivi di questo libro), sulla sua scrivania si sono impilati testi storici, saggi, articoli e foto dell’epoca. Ma le testimonianze ufficiali, se sono sufficienti a dare una versione dei fatti, non bastano a comprenderli.Ed è per comprendere che Januaria ha trasformato questa storia in un romanzo. Riempiendo i vuoti con l’immaginazione, sforzandosi di intuire i contorni delle cose anche lì dove le ombre erano troppo fitte per poterli scorgere.

Storia d'amore in tempo di guerra
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Materiale linguistico moderno

Van_Straten, Giorgio

Storia d'amore in tempo di guerra : romanzo / Giorgio Van Straten

Milano : Mondadori, 2014

Scrittori italiani e stranieri

Abstract: Il dottor Capecchi, bibliotecario e storico a tempo perso, in cerca di una passione che gli accenda la vita, si sta dedicando alla stesura della biografia di Antonio Manca, uno dei più importanti politici italiani della seconda metà del Novecento, un padre della Repubblica. Ormai anziano e accudito da un infermiere, durante uno degli incontri con il suo aspirante biografo Manca pronuncia il nome di Enrico Foà, e le antenne del bibliotecario ne captano l'importanza. Chi era Foà? E perché non compare in nessun libro, in nessun archivio? Grazie a questo nome - e a una visita al Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano - Capecchi incontra Miriam, ebrea emigrata da decenni in Argentina. Lei Enrico Foà l'ha conosciuto. Lo ha amato. E lo ha perduto. E se quando si incontrano Miriam non confessa nulla a Capecchi, sarà proprio la sua voce registrata ad attraversare l'oceano grazie a una chiavetta usb svelandogli infine il segreto nascosto tra le pieghe del passato, nelle vie operose del Ghetto di Roma prima del fatidico 16 ottobre 1943, per le strade di quella città che a ogni angolo offriva a due ragazzi ardenti uno scorcio di speranza. Un amore forte come solo da giovani, e in guerra, lo si può provare emerge dal buio e ci consegna la chiave del proprio significato, della propria stessa fine, di una scelta radicale di cui il mondo non sentirà mai parlare.

Primavera da cani
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Materiale linguistico moderno

Modiano, Patrick

Primavera da cani / Patrick Modiano ; traduzione di Maruzza Loria

Roma : Lantana, 2014

Le stelle

Alla ricerca di M.
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Materiale linguistico moderno

Rabinovici, Doron

Alla ricerca di M. : romanzo in dodici episodi / Doron Rabinovici ; traduzione di Ester Saletta e Palma Severi

Firenze : Giuntina, 2014

Diaspora

Abstract: Chi è Mulleman, l'uomo misterioso che si aggira per la città ricoperto di bende e confessa tutti i peggiori crimini commessi? E qual è la vera identità di Arieh Arthur Bein, un geniale agente del Mossad capace di scovare i nemici del proprio Stato in tutti gli angoli del mondo? Già, le identità, queste fragili costruzioni di frammenti radicati nel passato, la soluzione di tutti i crimini dipenderà proprio dalla capacità dei due protagonisti di elaborare le proprie identità e sciogliersi dai vincoli che li legano all'eredità dei loro genitori. Essi infatti condividono un'origine comune: sono entrambi figli di sopravvissuti alla Shoah. Questo romanzo di Doron Rabinovici, la cui trama segue i dettami di un giallo, ha la capacità di riflettere sui retaggi della memoria, sulla fragilità dell'anima e sulla solidità di certi pregiudizi...

Forse Esther
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Materiale linguistico moderno

Petrowskaja, Katja - Petrowskaja, Katja

Forse Esther / Katja Petrowskaja ; traduzione di Ada Vigliani

Milano : Adelphi, 2014

Fabula ; 281

Abstract: Si sarà proprio chiamata Esther quella bisnonna che, nella Kiev del 1941, chiese fiduciosa a due soldati tedeschi la strada per Babij Jar, la fossa comune degli ebrei, ricevendone come risposta un distratta rivoltellata? Forse. E dell'intera famiglia, dispersa fra Polonia, Russia e Austria, che cosa ne è stato? Il monolite sovietico conosceva l'avvenire, non la memoria. Per ricostruire quella ramificata genealogia, quel vivace intreccio di culture e di lingue - yiddish, polacco, ucraino, ebraico, russo, tedesco -, Katja Petrowskaja intraprende, sulle tracce degli scomparsi, un intenso viaggio a ritroso nella storia di un Novecento sul quale incombono la stella gialla e quella rossa, e in cui si incrociano i destini di memorabili figure: la babuska Rosa, incantevole logopedista di Varsavia, che salva duecento bambini sopravvissuti all'assedio di Leningrado; il nonno ucraino, prigioniero di guerra a Mauthausen e riemerso da un gulag dopo decenni; il prozio Judas Stern, che spara a un diplomatico tedesco nella Mosca del 1932, e dopo un processo-farsa viene spedito nel mondo della materia disorganizzata; il fratello Semén, il rivoluzionario di Odessa, che passando ai bolscevichi cambia in Petrovskij un cognome troppo ebraico... Ma indimenticabili protagonisti sono anche i paesaggi: l'immane pianura russa invasa dai tedeschi e le città della vecchia Europa: Kiev, Mosca, Varsavia, Berlino. E i ghetti, i gulag e i lager nazisti.

Un paesaggio di ceneri
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Materiale linguistico moderno

Gille, Élisabeth

Un paesaggio di ceneri / Élisabeth Gille ; traduzione e cura di Cinzia Bigliosi

Venezia : Marsilio, 2014

Abstract: Nella Francia occupata dai nazisti, Lea Lévy, di cinque anni, viene separata dai genitori, ebrei russi, nella speranza che così le sia più facile sfuggire alla deportazione. Accolta in un collegio religioso della regione di Bordeaux, la bambina si rivela testarda e ribelle, dando filo da torcere alle suore che la nascondono e proteggono. Sarà la grande amicizia che la lega a Bénédicte, di due anni più grande, ad aiutarla a evadere in un mondo infantile, lontano dalla violenza degli adulti. Ad accomunare le due bambine, il pesante tormento di non sapere più nulla dei genitori scomparsi. Ma se alla Liberazione per l'una ogni cosa si chiarisce, tutto rimane immerso nella tenebra più fitta per l'altra, che niente e nessuno riuscirà a distogliere dalla sua ostinata ricerca della verità. Bénédicte si batterà per restituire un futuro a Lea. Ma quando l'identità di una ragazzina è stata distrutta, la sua coscienza saccheggiata e devastato il suo immaginario, è ancora possibile rinascere dalle proprie ceneri? Salutato all'uscita in Francia come un avvenimento letterario, Un paesaggio di ceneri costituisce sotto molti aspetti il seguito ideale di Suite francese, il romanzo capolavoro di Irene Némirovsky, madre dell'autrice. Nella drammatica e struggente storia della piccola Lea si rispecchiano, trasfigurate in grande letteratura, le vicissitudini personali e famigliari della Gille.

La profezia dell'Olocausto
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Materiale linguistico moderno

Benyamin, Bernard - Perez, Yohan

La profezia dell'Olocausto : il codice di Ester / Bernard Benyamin, Yohan Perez

Roma : Newton Compton, 2014

I volti della storia ; 286

Abstract: Norimberga, 16 ottobre 1946. L'ufficiale nazista Julius Streicher, condannato a morte dal tribunale degli alleati, prima di essere impiccato urla: Purim 1946!. Cosa intendeva dire con quelle strane parole? Per scoprirlo, il giornalista Bernard Benyamin parte per un viaggio alla ricerca di persone che potrebbero aiutarlo, studiosi di cabala ebraica, rabbini, testimoni della Shoa, attraversando molti Paesi, dalla Francia a Israele alla Germania, nel tentativo di svelare un enigma che sembra indecifrabile. Ma la chiave per risolvere il mistero si nasconde addirittura nella Bibbia; in particolare nell'episodio all'origine della festa del Purim, una delle più sentite nella tradizione ebraica. Nel Libro di Ester, infatti, si racconta del primo tentativo di sterminare il popolo ebraico, sventato proprio dalla giovane sposa del re Assuero. Ma come possono essere collegate una storia che risale a più di 2300 anni fa e la tragedia dell'Olocausto? Quella che all'apparenza sembra solo una suggestione, assume pian piano i contorni di una sconvolgente verità: molti nazisti erano profondi conoscitori delle tradizioni giudaiche e lo stesso Streicher aveva addirittura imparato la lingua yiddish. Perché? Quali segreti codici si nascondono nel Libro di Ester?

La biblioteca più piccola del mondo
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Materiale linguistico moderno

Iturbe, Antonio G.

La biblioteca più piccola del mondo / Antonio G. Iturbe ; traduzione di Stefania Maria Ciminelli e Stefania Fantauzzi

Milano : Rizzoli, 2014

Rizzoli best

Abstract: Il campo per famiglie di Auschwitz è l'unico in cui vivono i bambini. Come uccelli rari in gabbia, i piccoli passano le loro giornate nel blocco 31, il paravento di normalità che i nazisti hanno preparato per gli ispettori della Croce Rossa. In questa baracca, che è poco più di una stalla, Fredy Hirsch, un trentenne ebreo tedesco, ha organizzato una scuola clandestina, dotata addirittura di una vera biblioteca. Gli otto volumi che la compongono - fra cui La breve storia del mondo di H.G. Wells, un trattato di Freud, Il buon soldato Svejk e Il conte di Montecristo - sono affidati alle cure della quattordicenne cecoslovacca Edita. Squadernati, strappati e malridotti, i libri sono arrivati al campo per vie clandestine e pericolose, e difenderli non è certo semplice. Edita è disposta anche a rischiare la vita per salvare il suo tesoro, l'unico che le permette di fuggire dal dolore e dal plumbeo grigiore del campo di sterminio. Sarà proprio la sua fiducia nel potere dei libri a consentirle di sopravvivere all'orrore. Una storia vera di coraggio e speranza.

Commedia in minore
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Materiale linguistico moderno

Keilson, Hans

Commedia in minore / Hans Keilson ; traduzione di Matteo Ghidotti

Milano : Mondadori, 2013

Libellule

Abstract: In Olanda sono i giorni angosciosi dell'occupazione nazista, Wim e Marie si sono sposati da poco e vivono come possono la difficile quotidianità. Un giorno però un collega propone a Wim di ospitare e nascondere un ebreo, di questi tempi lo fanno quasi tutti dice. Wim e Marie non sono due eroi, sono due persone normali, con tutte le loro paure e le loro insicurezze, e sanno bene che avere un estraneo sotto il proprio tetto per chissà quanto tempo significa entrare in un'intimità rischiosa con il suo destino. Nonostante i dubbi, però, acconsentono ad accogliere quest'uomo di cui conoscono solo il nome, Nico. Dopo un anno di cautele e adattamenti, giornate passate a tendere l'orecchio al minimo rumore sospetto e a sognare la fine della guerra, Nico improvvisamente muore. Per Wim e Marie comincia allora una serie di problemi che li trova drammaticamente impreparati. Cosa fare del cadavere di Nico? E cosa fare quando il cadavere viene scoperto? Inizia a questo punto una strana e imprevedibile commedia degli equivoci, che Hans Keilson compone facendo suonare tutte le corde dei sentimenti, da quelli nobili a quelli meno nobili, con cui Wim e Marie si trovano a fare i conti. Perché la morte inaspettata non solo li priva della ricompensa di poter un giorno mostrare al mondo che hanno fatto la cosa giusta, ma fa scivolare loro stessi nella condizione di perseguitati in fuga, grazie alla quale capiranno per la prima volta, e con ineluttabile intensità, il dramma di Nico.

Salvare Mozart
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Materiale linguistico moderno

Jerusalmy, Raphaël - Jerusalmy, Raphaël

Salvare Mozart : il diario di Otto J. Steiner / Raphaël Jerusalmy ; traduzione dal francese di Gaia Panfili

Roma : E/O, 2013

Dal mondo. . Francia

Abstract: Questa è la storia di un attentato musicale. Estate 1940, l'Austria è già territorio tedesco. E mentre la Storia affila i coltelli, Otto J. Steiner trascorre i suoi giorni in un sanatorio di Salisburgo. Austriaco, ebreo (un po'), completamente solo, ha un unico amore, la musica. La tubercolosi lo divora, la malattia lo umilia, le privazioni lo costringono ai margini del mondo. Un mondo dissonante per il suo orecchio da melomane, una mancanza di gusto imperdonabile per quest'anima libera, testimone privilegiata e involontaria di una certa visione dell'uomo ormai in disfacimento. Tutto sembra perduto quando un evento inatteso porterà Otto a un passo dal cambiare i destini del secolo. E se l'unico da salvare fosse Mozart? Con umorismo raggelante, puntigliosa ferocia e una gravità non priva di malizia, Raphael Jerusalmy firma un primo romanzo crudelmente sovversivo.