Trovati 3558 documenti.
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Partecipazione, advocacy e volontariato. Una ricerca in tre aeree territoriali della Toscana
Pisa University Press, 13/01/2015
Abstract: Il ruolo di advocacy delle associazioni di volontariato nel contesto sociale e territoriale della Toscana è il tema della ricerca presentata in queste pagine. Advocacy è qui considerata come un'azione collettiva volta a reclamare a favore di soggetti discriminati la difesa e la realizzazione dei diritti della persona, che affermano la dignità e la capacità di ogni uomo e di ogni donna. La rivendicazione e il riconoscimento dei diritti, e la loro effettiva tutela nei processi decisionali pubblici attraverso la partecipazione costituiscono momenti distinti e complementari dell'azione di advocacy. In cosa consiste, tuttavia, il primato della persona e della sua dignità se il principio di uguaglianza e le condizioni sociali della stessa dignità (istruzione, lavoro, salute, abitazione) non trovano realizzazione? Combattere la disuguaglianza significa restituire capacità, autonomia di scelta e riconoscere la dignità di cui ciascuno è portatore. Significa, in primo luogo, passare dalla comprensione dell'uomo interessato essenzialmente al calcolo delle utilità (homo oeconomicus) a quella dell'uomo consapevole della propria dignità di persona nella concretezza della propria "situazione" di vita e dei propri valori (homo dignus). Per dare compimento alla dignità diviene tuttavia indispensabile una ulteriore comprensione del soggetto come portatore di "infinite" possibilità di scelta e realizzazione personale, come centro di composizione di una pluralità di risorse e opportunità, aspirazioni e stili di vita (homo capax).I soggetti organizzati e individuali, vengono inseriti nella trama istituzionale come partecipanti legittimati a collaborare alla progettazione e realizzazione di politiche attive dei diritti. Tra questi vanno certamente considerate le associazioni di volontariato. Nel lungo elenco dei campi consolidati di azione dell'advocacy vi è la tutela del "diritto alla salute", il riconoscimento effettivo della condizione di disabilità, la difesa dell'ambiente, del territorio, del paesaggio. Su questi i terreni si è svolta la ricerca che presentiamo in queste pagine.Nel contesto della "svolta partecipativa", che dagli anni '90 ad oggi ha contraddistinto gli interventi regionali di programmazione delle politiche pubbliche locali, l'associazionismo volontario ha acquisito specifiche competenze che ne hanno esteso il ruolo nei processi decisionali al livello politico-amministrativo, oltre a consolidare il compito di erogatori di servizi. Si è in tal modo ridefinito il posizionamento strategico del volontariato sul terreno dell'advocacy, muovendo proprio dal riconoscimento "fiduciario" della rappresentanza degli interessi diffusi nelle comunità locali. Ai risultati della ricerca è demandato il compito di valutare il "credito fiduciario" assegnato al volontariato e di rispondere, per quanto possibile, agli interrogativi avanzati nell'indagine.
L'assedio di Firenze (1529-1530). Politica, diplomazia e conflitto durante le guerre d'Italia
Pisa University Press, 11/03/2015
Abstract: L'assedio di Firenze, cioè la campagna militare intrapresa da Carlo V per restituire la città toscana al dominio dei Medici, è stato a lungo considerato dalla storiografia un momento di svolta per la storia d'Italia. Per circa un secolo, tra gli anni Trenta dell'Ottocento e il Ventennio fascista, sull'argomento furono prodotti un gran numero di studi, per la maggior parte caratterizzati da un approccio idealizzato (e ideologizzato) ai fatti, e quasi sempre condotti su basi non scientifiche. Nel secondo dopoguerra, il tema perse poi molto del suo appeal, tanto che – fino ad anni recenti – è stato solitamente letto a partire da vecchie interpretazioni ormai datate.La storiografia tradizionale ha descritto l'assedio di Firenze come uno scontro impari tra una potenza continentale e un piccolo stato regionale, destinato inevitabilmente a soccombere. Era davvero irresistibile l'impeto militare dell'Impero di Carlo V? Quale fu il ruolo del patriziato fiorentino nella guerra civile che si svolse in quegli anni, e quale l'apporto fornito dal Dominio, cioè dalle città e dai territori sottomessi a Firenze, nella genesi e nella risoluzione del conflitto? Come si ricomposero gli equilibri sociali distrutti in quegli anni?Ripartendo dai documenti dell'epoca, e incrociando le numerose fonti disponibili negli archivi italiani ed europei, l'autore ricostruisce con grande dettaglio le vicende che portarono alla sconfitta dell'ultima Repubblica fiorentina, attuando una revisione delle conoscenze pregresse e inserendole in un quadro più ampio, che tiene conto dei più recenti sviluppi degli studi sulle guerre d'Italia del Cinquecento.
Pisa University Press, 23/01/2015
Abstract: Dagli antichi intrighi diplomatici all'enorme mole di messaggi che si scambiano oggi in forma elettronica, la crittografia ha svolto un ruolo cruciale nella storia divenendo una disciplina critica e complessa. Scopo di questo volume è darne una presentazione che associ il rigore matematico a una ragionevole semplicità di comprensione.Il testo è nato nell'ambito dell'insegnamento universitario ma è destinato anche a coloro che operano nel campo dell'informatica, che potranno apprendervi come funzionano i sistemi crittografici e cosa ci si possa legittimamente attendere da essi. E, perché no, anche ai curiosidi matematica cui la crittografia di oggi è indissolubilmente legata.Poiché è impossibile affrontare gli studi di crittografia senza passare attraverso l'algoritmica e l'algebra, il testo dedica una parte ai concetti di base di queste discipline per poi presentare i cifrari attuali, i loro prevedibili sviluppi, i problemi di riservatezza e protezione dei dati, le comunicazioni su Internet, le applicazioni in campo finanziario; e si conclude con una proiezione sul futuro in relazione al calcolo quantistico.
Pisa University Press, 16/03/2015
Abstract: In questo numeroDésirée Fondaroli, Le nuove frontiere della colpa d'autore: l'orso "problematico"Sandro Furfaro, Tormentoni e tormenti: la "Carta di Napoli" e il vizio di motivazioneAgostino De Caro, La prospettive di riforma del giudizio di legittimità e la c.d. Carta di NapoliCristiana Valentini Chi ha paura dei custodi?Claudia Recchione , Pronunce della Corte EDU e giurisprudenza della Cassazione tra tutela dei diritti individuali e salvaguardia degli interessi collettiviOliviero Mazza, Una deludente proposta in tema di presunzione d'innocenzaIlaria Redaelli, La condanna in appello dell'imputato assolto, fra antinomie di sistema, principi europei ed interpretazione costituzionalmente orientataEttore Squillaci, Il "nuovo" reato di scambio elettorale politico-mafioso. Pregi e limiti di una riforma necessariaElisabetta Galli, Il caso di Radio Vaticana: problemiantichi e nuoviin tema di elettrosmogCristina Gazzetta, L'emergenza terroristica. Appunti di geometrie costituzionaliDaniela Chinnici, La sospensione del processo e il rito degli irreperibilitra novità e ambiguitàMaria Francesca Cortesi, Confisca di prevenzione "antimafia" e confisca "allargata": rapporti ed interferenze processualiLuca Verzelloni, Il lungo dibattito sui criteri di priorità negli uffici giudicanti e requirentiEnzo Musco, A proposito... di legalità penaleVito Plantamura, L'omicidio per legittima difesaFederico Girelli, Le intercettazioni indirette delle comunicazioni dei parlamentariVico valentini, Di nuovo alle Sezioni unite la questione della computabilità a fini cautelari del concorso omogeneo di circostanze ad effetto speciale.Andrea Chelo, Principio di specialità, estradizione suppletiva e garanzie per il ricercatoLucia Parlato, Giudizio abbreviato "non condizionato" e attenuante ex art. 13 d.lgs. 10 marzo 2000, n. 74: un connubio in cerca di specifiche regole di convivenzaErica Farinelli, I limiti alle previsioni di garanzia de libertate: fissità del quadro indiziario e non essenzialità di nuovo interrogatorio per il ripristino della misura cautelareGianrico Ranaldi, Misure di prevenzione patrimoniali, "buona fede" dell'istituto di credito mutuante ed ordine di cancellazione delle ipoteche: quali "regole d'usoMaurizio Riverditi, Oltre i confini dell'elusione fiscale: considerazioni sul caso MediasetRoberto Borgogno,Disorientamenti giurisprudenziali in tema di misure di prevenzione patrimonialeSartarelli, La prima volta (in Cassazione) della c.d. usura in concretoBarbara Lavarini, Di nuovo alle Sezioni unite la questione della computabilità a fini cautelari del concorso omogeneo di circostanze ad effetto speciale.Mauro Ronco,Recensione a "Manuale di procedura penale europea", Milano, 2014, a cura di Roberto E. KostorisFederico Gaito, Recensione a G. Di Federico – M. Sapignoli, I diritti della difesa nel processo penale r la riforma della giustizia, Padova, 2014.
La memoria tra cultura e biologia
Pisa University Press, 08/04/2015
Abstract: Conclusasi all'inizio del secondo millennio, la ricerca cognitivista sulla psicologia della memoria è stata considerata da molti un' "epoca d'oro". Eppure, sia in ambito neuroscientifico sia nei memory studies di carattere storico culturale, non si è fatto tesoro dei risultati da essa prodotti. Aspirando ad una più profonda comprensione della memoria, fenomeno quotidiano ma misterioso, ci è sembrato opportuno condurre uno studio multidisciplinare su quei contributi teorici e sperimentali che hanno costituito il problema scientifico del processo mnemonico. Il volume raccoglie saggi di ricercatori che si sono occupati di psicologia della memoria classica, ciascuno secondo le proprie competenze specialistiche. I diversi contributi curati da Elena Calamari, che insegna da molti anni Psicologia Generale presso l'Università di Pisa, presentano ricerche sulla memoria articolate su più livelli: da quello filosofico e storico, a quello pedagogico e psicologico-clinico. Il risultato è quindi una "mappa" che permette di compendiare saperi e problemi rilevanti, allo scopo di favorire la rinascita dell'interesse scientifico per un argomento che ha risentito di divulgazioni popolari e semplificazioni grossolane, e che sembra attualmente dissolversi nel "funzionamento della mente" in generale.Il volume si rivolge a chi fa ricerca sulla memoria da diverse angolazioni o la studia in ambito universitario e in generale al pubblico colto che cerca strumenti per un aggiornamento non superficiale. Con i contributi di: Riccardo Roni, Dario Muti, Simona Bandettini, Luigi Corsi.
Pisa University Press, 08/04/2015
Abstract: Questo lavoro costituisce un tentativo di lettura degli scritti e delle formulazioni attraverso le quali Medardo Rosso, per l'intero corso della sua carriera e con un'accelerazione evidente a partire dai primi anni del Novecento, ha inteso dare conto dell'origine e del senso della sua opera. Elemento centrale è la valorizzazione della visione quale autonomo veicolo di pensiero e sorgente di una modalità visiva di organizzazione del linguaggio che ha la sua naturale forma di esplicitazione nella pratica figurativa, la scultura anzitutto. Il pensiero che trova conduttore nella visione precede l'imporsi della funzionalità discorsiva. Per questo motivo non sa ad essa ridursi né può essere descritto utilizzando le categorie che a questa si applicano. Se ha il suo principio di articolazione nella luce, si sviluppa in una dimensione di massima concretezza: è accompagnato dall'animarsi della capacità di reazione emotiva. Per Rosso la scultura, e la pratica figurativa in genere, possiedono valore se soltanto, agendo sulla funzionalità visiva, sono in grado di risvegliare questa modalità specifica del pensare. Così facendo si costituiscono difatti quali veicoli di pienezza. Poiché liberano le risorse della sensibilità, permettono a chiunque le osservi di entrare in contatto con la ricchezza del mondo da una posizione di partecipazione e confidenza effettiva.La questione è stata esaminata, nei suoi molteplici addentellati, all'interno dei primi due capitoli del lavoro. Il seguito descrive anzitutto, ancora sulla falsariga delle formulazioni di Rosso, il modo col quale la presenza attiva di questa modalità visiva del pensare sollecita e governa il processo di modellazione, conducendo alla realizzazione di una scultura efficace. Quale naturale conclusione, il quarto capitolo mostra come l'animarsi della capacità di pensare attraverso il vedere condiziona il costituirsi della scultura matura di Rosso, determinando l'aspetto che essa assume e l'efficacia di funzionamento che la rende viva, assieme attiva e insostituibile.
Studentesse in farmacia dell'università di Pisa. Dalle diplomate alle laureate
Pisa University Press, 19/03/2015
Abstract: L'Ateneo pisano ha una lunga tradizione di studi farmaceutici che parte nell'800 con la Scuola di Farmacia. La storia delle donne che hanno scelto questo ambito disciplinare è il tema della ricerca che qui si presenta. Dal tentativo di ricostruire i percorsi di queste diplomate e laureate è scaturito un volume in cui le emozioni si sono sovrapposte ai dati quantitativi e alle scarne informazioni contenute nei fascicoli dell'Archivio dell'Università. I racconti dei loro parenti, figli, nipoti o amici ci hanno infatti talvolta restituito un'immagine più vera di queste studentesse, ci hanno permesso di entrate nelle loro vite e, anche a distanza di tanti anni, sono emerse le loro aspirazioni, la tenacia nel perseguire i propri obiettivi, nel tentativo di farsi spazio in una realtà ancora fortemente declinata al maschile. Abbiamo così provato ammirazione e rispetto, a volte anche tenerezza, per queste ragazze decise a lavorare: in farmacia, ma pure nella scuola o altrove; giovani indipendenti, che talvolta riprendevano a studiare e a lavorare dopo il matrimonio, o dopo avere avuto dei figli. Eppure nonostante la presenza femminile nella Facoltà di Farmacia sia stata importante fin dai primi decenni del XX secolo, per le donne la strada verso la dirigenza e le posizioni apicali, anche nel nostro stesso Ateneo, rimane ancora in salita.Le foto, in bianco e nero, che corredano il volume, offrono uno spaccato ulteriore sui loro visi e i loro sorrisi di studentesse di un'altra epoca.
Análisis y comparacíon de las lenguas desde la perspectiva de la enunciación
Pisa University Press, 23/04/2015
Abstract: Un grupo de lingüistas y profesores de ELE funda en 2012 la Asociación Internacional de Gramática de la Enunciación (A.I.GrE). Este volumen surge a partir del trabajo realizado en el primer congreso de la Asociación dedicado a desentrañar la relación entre lo que interpretamos y lo codificado por la lengua. En la mayoría de los artículos aquí presentados se intenta identificar en una amplia variedad de ámbitos la aportación efectiva del sistema lingüístico a la construcción del sentido, explorando los aspectos metalingüísticos de la interacción a través del análisis de los vínculos que el enunciador establece con su enunciación. Se presenta el marco teórico de la gramática meta-operacional, el enfoque en el que se mueve mayoritariamente el grupo. Además del aprendizaje contrastivo de la fonética y el análisis de la posición sintáctica de los pronombres en las perífrasis, se abordan problemas de traducción y la relacíon entre il contexto y algunas formas verbales. Asimismo se aplica la teoría metaoperacional al estudio de los marcadores del discurso y se describen problemas que plantea el contraste de lenguas afines en antiguas descripciones gramaticales. En todos los capítulos los autores lanzan propuestas novedosas y sugerentes sobre el funcionamiento de la dimensión metalingüística de las lenguas.
Elementi di algoritmica. Con esempi in Phyton
Pisa University Press, 04/05/2015
Abstract: L'Informatica, se confrontata con le discipline scientifiche classiche, è una scienza abbastanza recente che trova le sue basi teoriche in profonde argomentazioni di Matematica e Logica. D'altra parte l'impressionante sviluppo della tecnologia elettronica, in gran parte dovuto, come per ogni altra tecnologia moderna, all'uso massiccio e sistematico di strumenti informatici in una sorta di reazione positiva che sembra non avere fine, permette di ampliare sempre più la classe dei problemi affrontabili con l'ausilio della elaborazione automatica.Nel vasto mare delle aree disciplinari dell'informatica, l'Algoritmica occupa un ruolo centrale. Obiettivo di questa disciplina è lo studio degli algoritmi che risolvono problemi significativi (i termini algoritmo e problema saranno definiti rigorosamente nel testo). L'analisi degli algoritmi esistenti, inoltre, è momento essenziale per la sintesi di nuovi algoritmi efficienti.Questo testo è indirizzato agli studenti di Algoritmica, insegnamento del primo anno del corso di laurea in Informatica Umanistica e raccoglie in modo uniforme e coerente un insieme di nozioni, già presenti in molti ottimi testi in lingua italiana e inglese.
Studi classici e orientali (2014)
Pisa University Press, 11/03/2015
Abstract: In questo numero:Umberto Laffi, Ricordo di Emilio GabbaGraziano Arrighetti, Emilio Gabba a PisaLudovico Portuese, Alcune ipotesi sulla 'Stele del banchetto' di Assurnasirpal IISimone Rendina, La 'malattia sacra' di Cambise: una diagnosi erodotea?Vincenzo Bellino, L'esercito di Ducezio. Guerra e influenze culturali durante il periodo della synteleiaManuela Baretta, Filone, Il De vita Mosis e le sue fontiAlessandro Costantini, Sepolture tardoantiche in Toscana (III-VI d.C.): i corredi e le epigrafiGiuseppe Marcellino, Lo studio delle antichità romane e la propaganda antiturca nella Roma Triumphans di Biondo Flavio Chiara O. Tommasi, Il nome segreto di Roma tra antiquaria ed esoterismo. Una riconsiderazione delle fontiAlessandro Russo, Il Pascoli latino e la Roma prima di RomaDomitilla Campanile, The king's whore (Axel Corti, 1990): storia moderna e tragedia antica nella corte sabauda Le proprietà del principe nell'impero romano: Nuovi studi e prospettive sull a proprietà imperiale(Atti della giornata di studio, Milano, 22 aprile 2013)Simonetta Segenni, Alberto Dalla Rosa, PresentazioneMarco Maiuro, Regionalismo del patrimonio del fisco e sue implicazioni teoriche e pratiche Marcella Chelotti, La proprietà imperiale nella Calabria della regio secunda Augustea: alcune considerazioni Emanuela Paribeni, Simonetta Segenn, Le cave di Carrara e la proprietà imperiale Alberto Dalla Rosa, Prolegomeni allo studio della proprietà imperiale in Asia Minore: la questione dell'imperatore come acquirente Stefano Struffolino, Proprietà imperiali in Cirenaica. Alcune considerazioni Davide Faoro, Osservazioni sugli inizi della proprietà imperiale nelle province del Nord Arnaldo Marcone, Conclusioni NOTEAlberto Borghini, Dante, Inf. III 113-114. Un ulteriore modello virgiliano? Abstracts Indicazioni per gli autori Instructions for the authors
Il presidente sovrano. Leadership e politica estera nell'era unipolare
Pisa University Press, 29/04/2015
Abstract: Il Presidente Sovrano incarna un cambiamento di prospettiva nella percezione pubblica dei leader e un'espansione del loro ruolo nei processi decisionali di politica estera. Questo studio analizza tre democrazie – Stati Uniti, Regno Unito e Francia – con architetture istituzionali e tradizioni politiche diverse, ma con un'unica idea di leadership. Un'idea imperniata sulla mediatizzazione del corpo e del carisma del leader nell'arena internazionale e sulla personalizzazione del potere esecutivo nella gestione degli affari esteri. I Presidenti Sovrani esibiscono un potere di stampo monocratico, indisturbato dall'azione di parlamenti, partiti o ministeri. E' possibile arginare l'ascesa del Presidente Sovrano nel panorama democratico? Quali limiti, politici e istituzionali, hanno in serbo le democrazie occidentali?
Codice dei diritti umani e fondamentali
Pisa University Press, 16/03/2015
Abstract: Il Trattato di Lisbona entrato in vigore l'1 dicembre 2009, che ha modificato il Trattato Istitutivo dell'Unione Europea, ha segnato una svolta storica nel diritto europeo e nel sistema di tutela dei diritti umani e fondamentali. Agli obblighi internazionali dell'Italia derivanti dalle convenzioni esistenti sui Diritti Umani, il Trattato ha infatti aggiunto il riconoscimento del valore giuridico dei trattati alla Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea ed ha stabilito l'adesione della U.E. alla Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo.La tutela di tali diritti diviene pertanto operante anche all'interno degli ordinamenti dei singoli stati dell'Unione, ma la sua effettività, che ha sempre incontrato resistenze da parte di poteri consolidati nell'economia e nella politica, è soprattutto affidata al diritto vivente creato dalla giurisprudenza delle Corti europee e delle Corti nazionali, e quindi in primo luogo all'impegno di giudici ed avvocati.Questa raccolta dei principali documenti internazionali sui diritti umani e fondamentali di ogni persona rappresenta pertanto un Codice dei Diritti, ed anche un vero e proprio breviario per gli avvocati ai quali spetta la responsabilità di promuoverli nella società e difenderli nelle aule giudiziarie nei confronti di chiunque ne ostacoli l'esercizio o ne violi l'integrità.
Padre Paolo Dall'Oglio. Un uomo di dialogo ostaggio in Siria
Pisa University Press, 24/04/2015
Abstract: Questo libro vuole ricordare padre Paolo Dall'Oglio, il gesuita rapito in Siria il 29 luglio 2013, di cui non si hanno più notizie. Fortemente impegnato nel dialogo, padre Paolo frequentava regolarmente l'Università di Pisa. Abbiamo quindi voluto esprimergli solidarietà riflettendo sulla sua testimonianza di credente in Gesù, innamorato dell'Islam, della Siria, della democrazia e della pace.La sua attuale condizione ci rafforza nel nostro impegno accademico. Offriamo questo approfondimento sulla situazione siriana e sul dialogo con l'Islam perché siamo convinti che nessun conflitto sia intrattabile. La pace è sempre possibile.Contributi di Simone Baldetti, Pierluigi Consorti, Immacolata Dall'Oglio, Francesca Del Corso, Roberto Filippini, Mohammad Khalil, Chiara Lapi, Marco Lovo, Marcello Mollica, Yuri Sandrin.
Egitto e Vicino Oriente (2014). Ediz. italiana e inglese
Pisa University Press, 05/05/2015
Abstract: In questo numero:Giampaolo Graziadio, The oxhide ingots production in the Eastern MediterraneanGianluca Miniaci, ThemskA as "child's inherita nce" (?) in the context of the Old Kingdom Seankhenpta h's letter to the dead, Cairo JE 25975Stefano Vittori, L'uomo medio nelle CC 68-80 del "Dialogo tra un disperato e il suo BA", (pBerlin 3024): due personaggi o una maschera?Julia Budka, The New Kingdom in Nubia: New results from current excavations on Sai IslandPaolo Marini,Una scena di metallurgia e oreficeria dalla tomba M.I.D.A. 05 a DRA ABU El- NAGAElena Tiribilli, Il toponimoSnT nella stele IM 4018 del Serapeum di Menfi e la primatestimonianza della Bella-Fondazione (SnT-nfr.T)Giorgia Cafici ,Looking at the Egyptian Elite: Sculptural Production of the Pto lemaic PeriodFlora Silvano, Erika Ribechini, Adesivi e collanti nell'Egitto tardo romanoMichele Degli Esposti, Iron Age seals from ST1 and Salut, central OmanAlessandra Lombardi, Le stele sudarabiche denominate ṣwr: monumenti votivi o funerari?Pier Giorgio Borbone, Margherita Farina, New Documents concerning Pat riarch Ignati us Na'mata llah (Mardin, ca. 1515 – Bracciano, near Rome, 1587) 1. Elias, the "Nesto rian" Bishop
M. Terenzio Varrone, De vita populi romani. Introduzione e commento
Pisa University Press, 06/07/2015
Abstract: Il De vita populi Romani, probabilmente scritto da Varrone nel 43 a.C., forniva un sunto dello sterminato materiale trattato nelle Antiquitates, riorganizzando i dati antiquari secondo un criterio cronologico, che permetteva di esaminare lo sviluppo della civiltà latina nel suo svolgersi e, al contempo, di proporre una riflessione d'insieme sulla storia romana dall'età monarchica fino alla guerra civile fra Cesare e Pompeo, appena conclusasi.I principi teorici seguiti nell'ordinazione dei frammenti sono discussi nell'introduzione, dove è fornita un'ipotesi di ricostruzione della struttura generale dell'opera e dell'articolazione di alcune sue sezioni.Il testo critico dei frammenti è corredato di una traduzione in italiano e di un commento. Nell'elaborazione di questo, si è scelto di prendere in esame in particolare i problemi, spesso ardui, di ordine critico-testuale ed esegetico, cercando di avanzare soluzioni alle questioni poste dal testo tormentato dei frammenti e di renderne la lettura, per quanto possibile, piana e fruibile. Si è riservata attenzione anche ai problemi di storia della lingua e all'esame della fortuna dell'opera e delle sue fonti. Al tema è dedicata anche un'appendice, dove sono affrontate la questione dei rapporti fra Lucrezio e Varrone e quella, ad essa connessa, della datazione delle Menippeae.
Rangerio. Il poema di Anselmo, vescovo di Lucca
Pisa University Press, 25/05/2015
Abstract: Poco prima dell'anno 1100, il vescovo di Lucca Rangerio dedicò al suo predecessore Anselmo II da Baggio (1073-1086) un ampio poema biografico, con l'intento di esaltarne la santità personale e la incrollabile fedeltà agli ideali di riforma propugnati da Gregorio VII. Nipote omonimo del vescovo Anselmo I, che nel 1061 era diventato papa con il nome di Alessandro II, Anselmo II cercò di imporre al clero lucchese una condotta di vita ispirata al rigore monastico, e nel 1080 dovette abbandonare la città. Quando Enrico IV arrivò in Toscana e fu accolto trionfalmente a Lucca (1081), Anselmo II raggiunse Matilde di Canossa e ne divenne uno dei più fidati consiglieri, fino alla morte, avvenuta a Mantova nel 1086. L'opera di Rangerio non è solo agiografica: attraverso la forma ed il linguaggio della poesia epica classica, la vita del protagonista è collocata nel quadro dei grandi avvenimenti politico-ecclesiastici dell'età gregoriana e, in pari modo, nel concreto ambiente lucchese. Al punto che Rangerio ci dà una descrizione insostituibile delle vicende interne della città nel quindicennio del predominio dell' "antivescovo" imperiale Pietro: gli anni tumultuosi del primo manifestarsi dell'azione politica collettiva dei cittadini. La miglior dimostrazione della "santità" di Anselmo II fu appunto il fatto che, dopo la sua morte, i valori da lui impersonati fossero accolti da tutta la cittadinanza, inducendola ad abbandonare Pietro e ad accogliere in città il papa "gregoriano" Urbano II.Introduzione, traduzione e note di Roberta AmariPresentazione di Mauro Ronzani
Prospettive plurilingui e interdisciplinari nel discorso specialistico
Pisa University Press, 11/05/2015
Abstract: La riflessione sui linguaggi di specialità si impone all'attenzione dei linguisti sia sul piano della ricerca teorica sia su quello didattico, in quanto apprendere una lingua straniera significa essere in grado di comunicare in maniera non solo formalmente corretta, ma anche culturalmente e pragmaticamente adeguata. Questo volume, che inaugura la collana Ricerche linguistiche e interculturali del Centro Linguistico dell'Università di Pisa, presenta contributi di specialisti che indagano -in lingue diverse- il discorso di genere, politico, economico, digitale e artistico. Il punto di vista metodologico adottato è trasversale, e si avvale di strumenti appartenenti alla lessicografia, alla terminologia, alla linguistica del corpus, all'analisi di genere, alla ciberpragmática, alla lexical complexity e all'analisi retorica.
La nobiltà civica. Atti del terzo Convegno di studi di diritto nobiliare (Roma, 9 maggio 2014)
Pisa University Press, 23/06/2015
Abstract: Il volume raccoglie gli Atti del terzo Convegno di Studi di Diritto Nobiliare tenutosi a Roma nel 2014, proseguendo un'attività di Studi e di ricerca iniziata con il primo Convegno nel 2012.Le tematiche affrontate nel Convegno sono state quelle della Nobiltà Civica che, molto opportunamente, è stata definita "espressione della creatività e della vivacità sociale che ha caratterizzato le città italiane fin dal momento in cui queste hanno iniziato ad organizzarsi come Comuni, in una permanente dialettica di incontro-scontro con le due massime autorità dell'epoca, vale a dire il Papato e l'Impero. Fenomeno poliforme, è stato descritto, proprio perché spontaneo e legato alle realtà locali, tale quindi da sfuggire a rigidi inquadramenti sistematici, anche se caratterizzato da alcuni elementi comuni".Negli Atti che qui si pubblicano compare quindi una prima relazione, dedicata, preliminarmente, a un inquadramento di carattere generale della Nobiltà Civica sotto il profilo storico-giuridico, alla quale fanno seguito poi alcune relazioni più specifiche, relative ai Patriziati di Lucca, di Ravello e di Venezia.Completano il testo alcune comunicazioni programmate, che in realtà sono tesi, o parti di tesi, che sono state discusse da alcuni perfezionandi alla fine dell'anno accademico 2013/2014 del Corso di Perfezionamento in Diritto Nobiliare e Scienze Araldiche, tenutosi in Roma su organizzazione dell'Istituto di Diritto Nobiliare Storia ed Araldica e dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. Appare così al lettore un quadro vivace dell'Italia delle città e delle autonomie, che tanto ha caratterizzato il nostro Medioevo.Con i contributi di: A. de Ceballos-Escalera, E. Spagnesi, E. Petrini Mansi della Fontanazza, F. Cassani Pironti, A. Lembo, R. Scarpa, G. Mascioli, J. Antonio Alves da Cunha Coutinho, C. Cardellini, F. Piterà.
Pisa University Press, 15/06/2015
Abstract: In questo numero Enrico Marzaduri -L'ennesimo compito arduo (… ma non impossibile) per l'interprete delle norme processualpenalistiche: alla ricerca di una soluzione ragionevole del rapporto tra accertamenti giudiziali e declaratoria di non punibilità ai sensi dell'art. 131-bis c.p.Adelmo Manna-Riflessioni introduttive sulle recenti riforme in tema di "svuota-carceri"Luisa Avitabile-Riflessioni per una "filosofia della pena"David Brunelli- Pena e moralismo penale nella rilettura di Cesare BeccariaNicola Selvaggi - Interdizione perpetua dai pubblici uffici e funzione rieducativa della pena Brevi osservazioni su un problema ancora apertoDaniela Chinnici-I "buchi neri" nella galassia della pena in carcere: ergastolo ostativo e condizioni detentive disumaneVitaliano Esposito - La Preminenza del Diritto oltre lo StatoManfredi Bontempelli -Il doppio binario sanzionatorio in materia tributaria e le garanzie europee (fra ne bis in idem processuale e ne bis in idem sostanziale)Enrico Ambrosetti - Figlicidio e infanticidio: la discussa attualità del privilegio sanzionatorio sancito dall'art. 578Enrico Mezzetti - Falso in attestazioni o relazioniChiara Silva - L'evoluzione della continuazione: il problematico passaggio dalla teoria del reato alla commisurazione della penaFrancesco Siracusano - L'art. 391-bis c.p. e la contiguità alla mafiaVito Plantamura - L'omicidio per legittima difesa (II parte)Carlotta Brusegan- Nuove frontiere in materia di insider trading: verso una regolamentazione europea omogenea?Fabio Alonzi- La nuova disciplina della querela temerariaGabriele Civello- Il caso del terremoto dell'Aquila: prime note alla sentenza d'appelloTeresa Alesci - I confini della prova nuova ai fini della revisioneDaniela Falcinelli- "In punta di fioretto" sul reato proprio e sul reato comune (il chi e il cosa del peculato e dell'appropriazione indebita aggravata)Lucia Parlato- Ribaltamento della sentenza in appello: occorre rinnovare la prova anche per la riforma di una condanna?Carmelo D. Leotta-L'habeas corpus nell'estradizione (passiva) disciplinata da una convenzione internazionaleCaterina Scaccianoce - In tema di mandato di arresto europeo e custodia cautelare: termini e preclusioniPasquale Bronzo - Condanna in appello e rinnovazione della prova dichiarativaMarco Gambardella - Due questioni in attesa di soluzione in tema di rilevabilità in cassazione della pena divenuta illegaleGabriele Civello - La sentenza "Spinelli" sulla confisca di prevenzione: resiste l'assimilazione alle misure di sicurezza, ai fini della retroattività della nuova disciplina normativa
L'Italia della conoscenza. Ritardi, retoriche e opportunità
Pisa University Press, 24/07/2015
Abstract: Una delle espressioni che ormai da lungo tempo circola speditamente fra politici, intellettuali e studiosi di vari orientamenti disciplinari è sicuramente quella di società della conoscenza. Dal concetto di educazione permanente lanciato dall'UNESCO negli anni settanta fino alla recente Strategia "Europa 2020" si è diffusa e stabilizzata un'idea di progresso che trova la sua ragion d'essere proprio nella "conoscenza", come fattore in grado di garantire benessere diffuso, assicurare lo sviluppo dell'individuo, della società e dell'economia. Dal punto di vista dell'analisi del mutamento sociale alcuni studiosi presentano un cambio di paradigma, una transizione dal materiale all'immateriale, dall'hardware al software, dai mercati alle reti. In base a queste trasformazioni l'esigenza di una Knowledge Society appare del tutto manifesta e segna un passaggio epocale rispetto al tempo passato. Che i percorsi avviati a livello nazionale diano anche delle risposte convincenti, anzi generalmente persuasive, in termini di inclusione sociale, dilatazione della base culturale, soddisfazione nel lavoro e nelle professioni è un argomento del tutto diverso e non privo di controverse evenienze. Il testo propone un'analisi dello stato di avanzamento del percorso italiano verso la società della conoscenza e avvia una riflessione sull'effettiva volontà istituzionale di sostenere il processo.