Trovati 22 documenti.
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Il ghetto di Varsavia lotta / Marek Edelman ; a cura di Wlodek Goldkorn
Firenze : Giuntina, 2012
Collana Schulim Vogelmann ; 167
Abstract: A quei tempi, non esisteva alcun canone della scrittura sulla Shoah, e neanche la parola. Non si sa come raccontare l'inenarrabile. Marek Edelman è uno dei primi a tentare. Il risultato: questo testo è oggi più attuale che mai. Lo è perché non è un racconto epico delle gesta belliche, ma una storia su come un gruppo di ragazzi e ragazze abbia tentato di riscattare la dignità e salvare la vita di un'intera città che si voleva condannata a morte e all'ignominia. (dall'Introduzione di W. Goldkorn)
Lettere da Varsavia : testimonianze da una famiglia ebrea polacca, 1938-1942 / Waldy
Milano : Gold, 2011
Palermo : Sellerio, 2009
La memoria ; 797
Abstract: C'è uno spreco e un cattivo uso delle parole e delle analogie, quando si parla della Shoah: un impiego della retorica che privilegia la metafora a scapito della vita e delle vite. Si dimentica, o si ignora, che anche nel ghetto ci si innamorava, si litigava, si faceva politica, si sognava. Si sperava in un avvenire, addirittura. Si dimentica quello che Marek Edelman, un uomo che ha visto andare verso la morte quasi 500.000 persone, ama ripetere: la vita viene prima di ogni altra cosa. Ecco: il ghetto che cos'era? L'anticamera della morte? Certo, anche. Ma era, in condizioni davvero disumane, anche una vita supplementare, una prosecuzione della vita che gli ebrei conducevano prima della guerra, in Polonia. Tra le due guerre mondiali, in Polonia esistevano e fiorivano teatri yiddish; si producevano - assieme agli studios di Hollywood - film sonori in yiddish; c'erano reti di biblioteche, case editrici, associazioni sportive, sindacati, partiti politici. C'era una nazione di tre milioni di persone che parlava, pensava, scriveva, sognava, faceva politica e progettava il futuro in yiddish. Qui Marek Edelman racconta che cosa successe a questo mondo, a un pezzo di questa nazione, una volta finito nel ghetto. Non aspettarono passivamente di morire; non si avviarono alle camere a gas come le pecore al macello. Cercarono invece in ogni modo, ciascuno a suo modo, di continuare il filo della vita di prima. (Dalla Prefazione di Wlodek Goldkorn e Adriano Sofri)
Firenze : Giuntina, [2004]
Collana Schulim Vogelmann ; 121
Abstract: Tempi bui è un libro atipico nel panorama della memorialistica sulla Shoà, e non solo perché Michal Glowinski è uno studioso della teoria e della storia della letteratura, ma perché prima che un libro di ricordi è un tentativo di analizzare gli eventi, gli stati d'animo e le reazioni psichiche che quelle sconvolgenti vicende hanno provocato nell'animo di un bambino. Non è però un diario, ma lo sforzo di un adulto di raccontare le ferite e i traumi, le umiliazioni, le paure e gli odi, tutto ciò che in lui è rimasto dell'esperienza di quel bambino. Un testo in cui la riflessione spesso prevale sulla narrazione, e l'analisi degli strani meccanismi della memoria supera la necessità narrativa di colmarne le lacune per dare completezza al racconto.
La mia vita / Marcel Reich-Ranicki ; traduzione di Simona Bellini
Palermo : Sellerio, 2003
La nuova diagonale ; 49
Abstract: «Che romanzo avrebbe potuto mettere insieme con questa storia!», ha scritto Mario Vargas Llosa della autobiografia del grande critico tedesco, forse il più influente e ascoltato, al suo apparire in Germania accompagnata da controversie e polemiche. E in effetti sono tante le svolte le crisi e le rinascite di una vita attraverso il Novecento, che la materia del romanzo, storia di un uomo e affresco corale di un'epoca contemporaneamente, ci sarebbe stata tutta: ebreo nato in Polonia in una antica città sulla Vistola e trasferitosi a nove anni a Berlino in seguito al fallimento del padre, studente vide vincere il Nazismo, fu rinchiuso nel Ghetto di Varsavia e sopravvisse con la moglie a Treblinka, tornato in Polonia fu funzionario del partito comunista e lavorò come spia al servizio del governo, fuggì in Germania nel 1958 e qui divenne quello che è oggi: un signore delle lettere, con un diario di incontri da pari a pari, severo e incorruttibile nel giudizio, con tutti i grandi della letteratura mitteleuropea: Brecht, C anetti, i Mann, Frisch, Boll, Gùnter Grass, per ricordarne alcuni. Ma in questa materia romanzesca, Reich-Ranicki si muove senza orrore e senza eccesso, senza autocommiserazione e senza vanità, come se scrivesse di un altro, come se seguisse peripezie il cui esito è sconosciuto al protagonista e quindi anche all'autore. E in questo guardare al fatto nella sua innocenza, in questo sobrio nascondere nel racconto la mano di chi scrive, sta la differenza con la mera biografia e il romanzo c'è tutto.
Venezia : Marsilio, 1999
Gli specchi della memoria - Gli specchi Marsilio ; 3
Abstract: Questo libro sfata il mito tragico del silenzio degli innocenti e la convinzione ancora più radicata che i corvi neri dei crematori fossero ebrei che avevano deciso di collaborare con i nazisti per distruggere i loro fratelli, rende la parola ai sommersi, fa sentire la loro voce di testimoni integrali. Essi hanno scritto con la precisa consapevolezza di essere i soli cronisti che avrebbero potuto rendere conto dell'orrore, là dove l'orrore era assoluto.
Milano : Baldini & Castoldi, \1999!
Romanzi e racconti ; 155
Abstract: Il 23 settembre 1939 Wladyslaw Szpilman suonò il Notturno in C diesis minore di Chopin per la radio di Varsavia, mentre le bombe tedesche cadevano sulla città e il rumore era così forte da impedirgli di udire il suono del suo stesso piano. Fu l'ultima trasmissione dal vivo in onda a Varsavia: più tardi, quello stesso giorno, un ordigno tedesco distrusse la centrale elettrica e la stazione radio polacca fu ridotta al silenzio. La vita del pianista fu salvata da un ufficiale tedesco che lo sentì suonare quello stesso Notturno su un piano trovato fra le macerie.
Diario del ghetto / Janusz Korczak ; prefazione di Elio Toaf [|!
Milano [etc.! : Luni, [1997!
Attraverso lo specchio ; 8
La carta nera / Abraham Lewin ; a cura di Antony Polonsky ; traduzione di Gaia Mohlo
MIlano : Il saggiatore, 1997
EST ; 86
Abstract: 16 novembre 1940, i nazisti isolano una vasta zona del centro di Varsavia costringendo tutti gli ebrei della capitale polacca a trasferirsi in quello che sarà conosciuto come il ghetto di Varsavia. In questo universo progressivamente chiuso al mondo esterno, in cui centinaia di migliaia di esseri umani vivono in condizioni spaventose, un insegnante di quarantasette anni tiene un diario che verrà ritrovato e pubblicato solo dopo la sua deportazione e successiva scomparsa. Osservatore acuto e critico, Lewin riflette sulla possibilità stessa di descrivere a parole una tragedia di simili proporzioni. In queste pagine descrive l'organizzazione del ghetto e comunica il terrore e la speranza che segnano la vita quotidiana.
Cronache del ghetto / Adolf Rudnicki
Venezia : Tascabili Marsilio, 1995
Tascabili Marsilio ; 36
Abstract: Adolf Rudnicki rimane, in un ideale archivio del Novecento letterario, quale supremo cronista dell'orrore, quale costruttore di un'impervia, lacerante testimonianza. Il più bel libro sullo sterminio degli ebrei nel ghetto di Varsavia e sull'ideologia nazista è un libro sul terrore. Dove il terrore è evocato non soltanto in termini contenutistici, narrativi, aneddotici, bensì e soprattutto in termini formali. Ogni racconto è mantenuto sul filo del rasoio fra caos e labirinto, tanto che si insinua il sospetto che il caos abbia una sua logica. (Cesare Garboli)
Inverno nel mattino : una ragazza nel ghetto di Varsavia / Janina Bauman
Bologna : Il mulino, [1994]
Intersezioni ; 140
Abstract: Il volume narra le vicende di Janina reclusa nel ghetto di Varsavia, dal novembre 1940 al gennaio 1943, assieme alla madre e alla sorella. Il padre, ufficiale medico dell'Esercito polacco, era già scomparso nell'eccidio russo di Katyn della primavera del 1940, in cui perirono 14500 prigionieri polacchi. Scampata alle sorti del ghetto, Janina trascorre altri due anni di sofferenza e clandestinità nella parte ariana della città, mentre il ghetto insorge e viene raso al suolo e poi, nell'agosto-settembre 1944, anche Varsavia insorge per essere riconquistata subito dopo dai tedeschi. Il libro termina con l'arrivo dell'Armata rossa e l'incontro di Janina con un soldato tedesco a cui Janina offre una ciotola di minestra senza né pietà, né odio.
È successo solo 50 anni fa : lo sterminio di sei milioni di ebrei / Alberto Nirenstajn
Scandicci : La nuova Italia, 1993
La memoria negata / Adina Blady Szwajger ; traduzione di Marilla Boffito
Milano : Frassinelli, \1992!
Il ghetto di Varsavia : diario, 1939-1944 / Mary Berg ; a cura di Frediano Sessi
Torino : Einaudi, c1991
Gli struzzi ; 399
Diario, 1939-1942 : il dramma del ghetto di Varsavia / Adam Czerniaków
Roma : Città nuova, [1989]
La parte più importante / Stanisław Benski ; edizione italiana a cura di Laura Quercioli Mincer
Roma : E/O, \1987!
Bari : Cacucci, ©1986
Bari : Laterza, 1970
Storia e società
I diari del ghetto / N. Szac-Wajnkranc, L. Weliczker ; introduzione di Arnold Zweig
Milano : Paperbacks Lerici, 1966
Paperbacks Lerici ; 5
Milano : Il saggiatore, 1965
I gabbiani ; 25