Biblioteca Sormani

Gli Audiovisivi | Un po' di storia

Nel 1946, prima ancora che la Biblioteca venisse trasferita nella sede attuale, fu istituita la Sezione Musicale, una sezione specialistica ma nata dall’esigenza di offrire al pubblico un servizio sì attento alle “mode” musicali, ma volto alla diffusione della conoscenza della musica e alla formazione del gusto. All’epoca la Sezione contava complessivamente 24.500 opere, così suddivise:

  • Opere musicali: frutto di acquisti selezionati e donazioni in blocco di raccolte private, tra le quali quella del musicologo Giusto Zampieri e il Fondo Malavasi
  • Critica musicale: numerose opere di consultazione. Da segnalare i programmi delle rappresentazioni al Teatro alla Scala dal 1923 e le locandine degli spettacoli dal 1923 al 1936.
  • Libretti d’opera: il nucleo iniziale fu la collezione privata di Achille Bertarelli, poi accresciuto da cospicue donazioni, fra cui quella di Casa Ricordi e del Museo Teatrale alla Scala.

Nel 1960 la Biblioteca si arricchiva di una Discoteca e di una Filmoteca, allora ne fu il promotore Renato Pagetti, subentrato nella direzione della Biblioteca a Giovanni Bellini. Il servizio, che si distingueva per l’attenzione verso supporti non tradizionali, fu il primo esempio in Italia. Si poneva la finalità di documentare non solo il settore musicale in senso stretto ma un’ampia varietà di documenti sonori, all’epoca constava di 7.000 dischi di musica classica, leggera, folclorica, jazz, teatro, ecc. e di 10 postazioni di ascolto per il pubblico. Nel 1963 il servizio venne giudicato dalla Federazione internazionale delle discoteche, esemplare dal punto di vista dell’organizzazione e della catalogazione del materiale.

Nel 1965 la raccolta di musiche contemporanee americane costituita dal settore musicale della biblioteca dell’U.S.I.S. fu interamente donata alla Biblioteca.

Verso la fine degli anni Settanta fu donata alla Biblioteca la raccolta dei 1438 dischi di musica pop di Marco Fumagalli.

Nel 1985 si inaugura il Centro Audio-Video, allestito completamente a spese di Philips che all'epoca fece costruire, all'interno di una sala di lettura, un soppalco destinato ad ospitare il magazzino dei documenti audiovisivi e le apparecchiature di diffusione sonora e visiva, ricavando diversi posti di ascolto e/o visione per il pubblico.

La creazione del Centro Audiovideo consolida sia la Discoteca, il cui patrimonio si arricchisce ulteriormente sino a raggiungere i 32.500 documenti (dischi, compact disc e audiocassette) sia la Filmoteca con 10.000 opere (videocassette e dvd che coprono il cinema, dal muto ai nostri giorni, nell’ottica della conservazione del documento storico, le rappresentazioni teatrali, i balletti, le opere liriche, i programmi di attualità e d’informazione, i documentari, i corsi di lingue, i programmi didattici ed educativi in lingua originale).

Affianca la Fonoteca un ricco settore di musica a stampa, circa 20.000 volumi, compresi 5000 libretti d’opera.

 

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