Il mestiere dei genitori, si sa, è il più difficile al mondo, ed è per questo motivo che anche la biblioteca vuole supportare le mamme e i papà in questo meraviglioso e faticoso cammino attraverso proposte di lettura, incontri ed eventi.
Quando si aspetta un bebè è il momento giusto per rallentare i ritmi frenetici dati dalla routine e, perché no, concedersi dei bei libri preparandosi per l'arrivo del piccolo.
Le biblioteche comunali di Milano aderiscono al programma nazionale Nati per leggere, sviluppato assieme all'Associazione Culturale Pediatri, l'Associazione Italiana Biblioteche e il Centro per la Salute del Bambino. Il programma propone gratuitamente alle famiglie con bambini fino a 6 anni di età attività di lettura che costituiscono un’esperienza importante per lo sviluppo cognitivo dei bambini e per lo sviluppo delle capacità dei genitori di crescere con i loro figli.
Nello specifico, il sistema bibliotecario comunale, ha istituito un Presidio locale Nati per leggere presso la biblioteca Zara e aderito al progetto Lettura e salute, avviando incontri, laboratori e diffusione di buone pratiche in collaborazione con professionisti sociosanitari, nidi e consultori della città.
Intorno ai sei anni comincia il percorso scolastico dei nostri bambini. Dopo l'emozione del primo giorno ecco affiorare i dubbi, perchè andare a scuola è un affare di tutta la famiglia. Sarò in grado di aiutarlo? Saprò riconoscere le sue difficoltà e supportarlo? Qualsiasi siano le scelte dei genitori è importante ricordarsi di non essere soli, creare una rete e confrontarsi con gli insegnanti, gli altri genitori e i professionisti ci permette di ridimensionare la nostra percezione degli eventi.
Il mio bambino impara a leggere, devo ancora leggergli io le favole o è meglio che faccia da sé?
Leggere al proprio bambino, anche se cresciuto, è positivo per entrambi. Si tratta di un momento esclusivo per la diade mamma-bambino o papà-bambino che con la crescita diventa sempre più raro. Fa bene al bambino perchè sentirsi leggere una storia è sempre piacevole (piace anche a noi adulti!) ed il messaggio che gli trasmettiamo è "stai crescendo ma sei sempre il mio bambino, amo passare un tempo intimo e tranquillo con te"; fa bene al genitore perchè attraverso la lettura si può mantenere un ponte comunicativo con i figli, percependone emozioni e stati d'animo, aiutandolo ad accoglierli, esternarli e gestirli in modo costruttivo.
Potreste alternare dei momenti di lettura in coppia o in famiglia con momenti in cui ognuno legge per sé, ricordando che i bambini imparano moltissimo per imitazione, se quindi ci vedono leggere con piacere, trasmetteremo loro l'idea che anche leggere da soli può essere un'attività gratificante, e noi avremo del (preziosissimo) tempo da dedicare al nostro benessere.
Citando Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva, e Barbara Tamborini, psicopedagogista in Età dello tsunami. Come sopravvivere a un figlio preadolescente, la preadolescenza è forse la fase più delicata della crescita di nostro figlio. Non è più un bambino ma nemmeno un adulto, cambia voce, corpo, lineamenti, ma ancora non ha sviluppato una sua vera identità.
“La preadolescenza è l’età più difficile da gestire all’interno della relazione educativa e ha bisogno di un’attenzione specifica” dice Pellai. “Il problema per gli adulti è sostenere la richiesta di conoscenza e autonomia in ragazzini che vogliono fare di più, e da soli”.
Quindi niente panico! Cerchiamo, come abbiamo sempre fatto finora, di trovare un equilibrio tra il nostro desiderio di proteggerlo e la sua voglia di crescere e sperimentare. Manteniamo un contatto, sospediamo i giudizi, rispettiamo questa nuova condizione guidandolo in questa nuova ricerca di sé.